Alopecia androgenetica
L'Alopecia androgenetica viene comunemente chiamata CALVIZIE
Che cos'è l'Alopecia androgenetica
Le cause della calvizie
Due fattori principali influiscono sull'insorgenza di questa malattia:
1. FATTORI ORMONALI (ormoni androgeni)
2. FATTORI GENETICI (la predisposizione genetica interviene con un'ereditarietà di tipo poligenico):
- aumentato rischio di calvizie in caso di aumento nel numero dei familiari coinvolti;
- aumentato rischio di calvizie nei figli di donne con forme gravi della malattia.
L'azione dei fattori ormonali e genetici determina un alterazione del ciclo dei capelli, con riduzione della durata della fase anagen (fase di crescita del capello), incremento della durata della fase telogen (fase di riposo e caduta del capello), risalita, superficializzazione e miniaturizzazione del follicolo. La fase finale di questo processo è rappresentata dalla fibrosi.
E' un disturbo frequente?
L'Alopecia androgenetica è la più comune forma di alopecia.
L'Alopecia androgenetica è più comune nel sesso maschile che femminile.
L'incidenza dell'Alopecia androgenetica nei maschi aumenta con l'eta:
- a 20 anni generalmente inizia ad esordire l'Alopecia androgenetica
- a 30 anni il 30% dei maschi è affetto da Alopecia androgenetica
- a 50 anni il 50% dei maschi è affetto da Alopecia androgenetica
- a 60 anni il 60% dei maschi è affetto da Alopecia androgenetica
- a 70 anni fino all'80% dei maschi è affetto da Alopecia androgenetica
- colpisce il 50% delle donne nel corso della vita (prevalentemente dopo la menopausa).
Come si manifesta
Calvizie e caduta dei capelli
Andamento della calvizie
Alopecia androgenetica nei maschi
I capelli vanno gradualmente incontro a miniaturizzazione e depigmentazione.
Un tipico segnale che fa sospettare l'insorgenza della calvizie nei maschi è la comparsa di un "arricciamento" delle basette, l'aumentato numero di peli delle spalle e del dorso e dei tragi del condotto uditivo.
Alopecia androgenetica nelle femmine
Come si manifesta l'iperandrogenismo:
- irsutismo (aumento dei peli nella donna in sedi tipicamente maschili, come la zona beffetto, il mento, l'addome, il dorso e attorno all'areola mammaria);
- alopecia (diradamento dei capelli);
- acne (infiammazione del follicolo pilo-sebaceo);
- amenorrea (assenza del ciclo mestruale);
- riduzione della libido (calo del desiderio sessuale);
- ipertrofia del clitoride (aumentate dimensioni del clitoride);
- infertilità (assenza di concepimento);
- obesità;
- aumento della massa muscolare;
- insulinoresistenza (sindrome metabolica caratterizzata da bassa sensibilità all'insulina).
L'Alopecia androgenetica nelle diverse razze
L'Alopecia androgenetica non si manifesta allo stesso modo in tutte le razze:
- i caucasici sono i più colpiti, seguiti dalle razze afroamericane e asiatiche, mentre l'alopecia androgenetica è più rara tra gli indiani d'america e gli eschimesi.
Quando inizia a manifestarsi
L'età d'esordio dell'Alopecia androgenetica è differente nei due sessi:
- nei maschi inizia a manifestarsi a 25-30 anni
- nelle donne generalmente si manifesta dopo la menopausa
L'Alopecia androgenetica è un'alopecia non-cicatriziale, ma progressiva che non inizia mai in modo improvviso.
Consiste in una diffusa caduta dei capelli con particolare distribuzione topografica e generalmente differente nei due sessi.
Si inizia a perdere i capelli nel periodo dopo la pubertà, sulla fronte e sulle tempie e poi al centro del capo con una velocità variabile.
Il decorso dall'alopecia androgenetica è progressivo e non è possibile prevederne la velocità, cosi come non è possibile prevedere a quale livello la malattia si arresterà.
Come si fa la diagnosi di alopecia
> Esame clinico
> Esami tricologici:
- Pull-test
- Wash-test
- Tricogramma
- Tricoscopia
> Esami ematochimici specifici
Come si valuta l'evoluzione dell'alopecia
Gli stadi evolutivi dell'Alopecia androgenetica
Scala di Hamilton - Scala di Norwood - Scala di Ludwig
SCALA DI HAMILTON
La scala di Hamilton è utilizzata dai Tricologi per classificare il livello di calvizie negli uomini.
Questa scala di misura è stata introdotta dal Dott. James Hamilton nel 1951 basando il suo studio su 312 uomini e 214 donne di razza caucasica.
La classificazione è stata successivamente rivista e aggiornata dal Dott. O'Tar Norwood nel 1975.
Nella prima fase si manifesta con un arretramento della linea fronto-temporale dei capelli (grado II), in seguito con un arretramento del margine frontale (grado III) e con diradamento del vertice (grado III-IV-V); la progressione e confluenza delle aree alopeciche configurano l'aspetto dell'alopecia ippocratica (grado VI e VII) nella quale persiste solo la corona temporo-occipitale.
I sette stadi della scala di Hamilton
La scala di Hamilton individua sette stadi e tipologie di avanzamento della calvizie maschile:
Stadi calvizie | Descrizione |
---|---|
Nessun diradamento dei capelli. | |
Lieve diradamento dei capelli alle tempie. | |
Diradamento significativo frontale dei capelli. Rappresenta la prima fase di calvizie che richiede trattamento. |
|
Diradamento significativo frontale dei capelli associato alla perdita dei capelli dalla regione del vertice del cuoio capelluto. | |
Ulteriore diradamento dalla zona fronto-parietale. | |
Progressivo diradamento e perdita dei capelli. | |
Alopecia grave. | |
La forma più grave dell'alopecia (ALOPECIA IPPOCRATICA). Rimangono pochissimi capelli nella zona temporo-occipitale. |
SCALA DI NORWOOD
La scala di misura della calvizie nell'uomo è stata introdotta dal Dott. James Hamilton nel 1951 e successivamente rivista e aggiornata dal Dott. O'Tar Norwood nel 1975.
SCALA DI LUDVIG
L' Alopecia androgenetica non colpisce solo il sesso maschile ma anche molte donne.
Si manifesta con un progressivo diradamento dei capelli soprattutto a livello del vertice, mentre i margini frontali e temporali vengono conservati, così come i capelli occipitali.
Nella prima fase si manifesta con discreto diradamento dei capelli del vertice, visibile soprattutto quando i capelli vengono separati (grado I), in seguito il diradamento diventa di media entità e la capigliatura appare chiaramente sfoltita (grado II), infine il diradamento appare conclamato e il cuoio capelluto diventa nettamente visibile attraverso i capelli rimasti (grado III).
La peculiarità della calvizie di modello femminile è che i capelli si diradano uniformemente su tutta la zona superiore dello scalpo e non come nel modello maschile (stempiatura e diradamento del vertice).
Nella donna, soprattutto giovane, l'alopecia androgenetica può essere dovuta a eventuali disturbi endocrini.
I tre stadi della scala di Ludwig
La scala di Ludwig individua tre stadi e tipologie di avanzamento della calvizie femminile:
Stadi calvizie | Descrizione |
---|---|
Discreto diradamento dei capelli del vertice. | |
Diradamento avanzato dei capelli del vertice. | |
Diradamento molto avanzato su tutta la zona superiore dello scalpo.
|
Fattori che influenzano la perdita dei capelli nell'Alopecia androgenetica
La perdita dei capelli nell'alopecia androgenetica è dovuta a un processo di involuzione dei follicoli piliferi, legato all'effetto combinato di due fattori:
- Predisposizione genetica (la probabilità di sviluppare questa forma di alopecia è correlato al numero di parenti di primo e secondo grado che ne sono affetti)
Se la madre o la sorella soffrono di alopecia androgenetica, la prognosi è peggiore.
Il MASCHIO eredita la gravità dell'alopecia dalla MADRE (l'alopecia sarà più grave se la madre è affetta dalla malattia), mentre eredita il pattern dal PADRE.
La FEMMINA eredita dalla MADRE sia la gravità (l'alopecia sarà più grave se la madre è affetta dalla malattia), che il pattern.
Nel maschio l'alopecia androgenetica progredisce determinando
una caratteristica distribuzione topografica della caduta dei capelli. - Stimolo degli ormoni androgeni (nell'uomo è dovuto probabilmente a uno squilibrio recettoriale, mentre nella donna è spesso legato a uno squilibrio ormonale).
Mentre gli ormoni nel maschio stimolano la barba e i peli del corpo, gli stessi causano la caduta dei capelli, ma risparmiano i capelli delle regioni posteriori e laterali, che mantengono la loro "resistenza" agli ormoni anche se vengono trapiantati nelle aree dove sono caduti.
L'effetto degli ormoni androgeni sui follicoli piliferi varia nelle differenti aree:
- alle ascelle, alla barba e al pube gli ormoni stimolano l'ispessimento dei peli alla pubertà (trasformazione dei peli sottili del vello in grossi peli terminali;
- al capillizio gli ormoni stimolano il rimpicciolimento dei capelli in soggetti geneticamente predisposti (trasformazione dei capelli terminali in capelli corti e sottili).
Progressione della calvizie
La calvizie dovuta all'Alopecia androgenetica è determinata da un processo di "miniaturizzazione" dei follicoli piliferi che producono dei capelli che inizialmente si riducono progressivamente di diametro e successivamente si riducono di numero.
Pertanto nella fasi iniziali la malattia si manifesta prevalentemente con una riduzione del diametro dei capelli e nella fasi più avanzate anche con la riduzione del numero di capelli.
Calvizie e aumento dei peli delle spalle
Caduta dei capelli: rischi connessi
I pazienti che perdono i capelli possono avere un aumento del disagio psicosociale, ma soprattutto un aumento del rischio di sviluppare carcinomi al cuoio capelluto in seguito alla minor protezione solare offerta dai capelli.
La cura dell'Alopecia androgenetica
- Il trattamento è molto difficile, tanto che da secoli vengono proposti rimedi di ogni genere e costo, assolutamente inefficaci.
- Soltanto negli ultimi decenni si sono sviluppate terapie tricologiche corrette.
- Il trattamento è tanto più efficace quanto prima viene iniziato.
- Il risultato del trattamento è molto lento, infatti richiede da 6 mesi e fino a 1 anno per poter essere apprezzabile.
In italia oltre 10 milioni di persone soffrono di caduta dei capelli e per la risoluzione di questo problema ci si affida spesso a prodotti cosmetici molto pubblicizzati ma poco efficaci o a persone non specializzate nel settore tricologico alimentando molto spesso false aspettative.
FINASTERIDE
Cos'è la Finasteride
Come agisce la Finasteride
Inibisce l'enzima 5-alfa-reduttasi di tipo II, che trasforma il testosterone in diidrotestosterone, pertanto agisce riducendo i livelli di diidrotestosterone nei follicoli piliferi del capillizio, bloccando il meccanismo che causa l'evoluzione della calvizie.
Come prendere la Finasteride
La Finasteride viene assunta per via orale oppure applicata per via topica.
Come assumere la Finasteride per bocca
L'uso della Finasteride per bocca al dosaggio di 1 mg al giorno, è stato autorizzato in Italia dall'AIFA nel 1999 per curare l'alopecia androgenetica maschile in soggetti di età compresa tra 18 e 41 anni (in soggetti con barba completamente sviluppata).
L'assunzione del farmaco è indipendente dai pasti e non interagisce con altri farmaci.
La Finasteride è un farmaco molto efficace e sicuro
Gli effetti favorevoli del farmaco si evidenziano alcuni mesi dopo l’inizio del trattamento.
Arresta la progressione della malattia nel 90% dei pazienti.
Determina un miglioramento clinico nel 50% dei casi.
Efficacia della Finasteride dopo 1 anno di terapia
Gli effetti collaterali della Finasteride sono poco comuni
Il farmaco è dotato di una buona selettività d'azione per i follicoli piliferi, quindi ha scarsissimi effetti collaterali sistemici.
Le disfunzioni sessuali dovute al farmaco (come la riduzione della libido, la difficoltà dell'erezione e i disturbi dell'eiaculazione) sono estremamente poco frequenti (interessano meno del 2% dei pazienti con meno di 40 anni) e precoci (entro 1-2 mesi dall'inizio della terapia) e scompaiono in genere con il trattamento continuo.
L'utilizzo della Finasteride interferisce con l'esame del PSA.
La Finasteride topica
Finasteride topica spray
MINOXIDIL
Che cos'è il Minoxidil
Il Minoxidil è un derivato pirimidinico dotato di spiccata azione antipertensiva.
E' un vasodilatatore arteriolare che originariamente veniva somministrato per via orale per il trattamento dell'ipertensione arteriosa.
Il suo utilizzo per il trattamento dell'alopecia androgenetica è stato scoperto casualmente, quando si evidenziò l'aumento della crescita di peli nei pazienti in trattamento cardiologico.
Dal 1991 il farmaco viene utilizzato per il trattamento dell'alopecia alle concentrazioni del 2 e 5%.
Come agisce il Minoxidil
La sua azione nello stimolare la ricrescita di capelli è tuttora poco conosciuta.
Il suo effetto si esplica favorendo la normalizzazione del diametro dei capelli malati e miniaturizzati, che da sottili evolvono in capelli più grossi.
Per quanto tempo va usato il Minoxidil
Il trattamento deve proseguire per circa 6 mesi prima di notare un miglioramento clinico.
Come utilizzare il Minoxidil
- deve essere applicato sul cuoio capelluto a capelli asciutti e non va applicato sui capelli;
- non va massaggiato o frizionato dopo l'applicazione;
- bisogna attendere 5 minuti prima di pettinare i capelli dopo l'applicazione del Minoxidil;
- non deve essere asciugata col phon dopo l'applicazione;
- non vanno lavati i capelli per almeno cinque ore dopo aver applicato il Minoxidil;
- bisogna far asciugare bene la lozione prima di andare a dormire.
Gli effetti indesiderati del Minoxidil
- è comune un certo grado di caduta dei capelli nei primi mesi di trattamento;
- è ben tollerato e molto raramente causa una dermatite in sede di applicazione con irritazione cutanea, secchezza e desquamazione al cuoio capelluto;
- può causare ipertricosi facciale (aumento dei peli al volto, soprattutto in pazienti femmine che hanno sofferto di irsutismo);
- può determinare un aumento transitorio della caduta dei capelli;
- rari sono i disturbi cardiologici (ipotensione, irregolarità del battito cardiaco, cefalea).
Non sono stati segnalati effetti collaterali legati all'attività sessuale.
È controindicato in gravidanza e allattamento.
SERENOA REPENS
La Serenoa repens è un inibitore naturale della 5-alfa-reduttasi.
Viene assunta per via orale.
Impedisce l'interazione del diidrotestorenone con il suo recettore, situato nella ghiandola sebacea, rallentando l'evoluzione della calvizie.
Attiva i recettori per gli estrogeni, contribuendo al mantenimento della fase anagen del follicolo pilifero e alla normalizzazione della fase catagen.
Possiede un'azione quasi paragonabile alla Finasteride, con il vaznmtaggio di una tollerabilità superiore; gli effetti collaterali della Serenoa repens sono infatti molto rari e comunque molto lievi.
ALTRI INIBITORI NATURALI DELL'ENZIMA 5 ALFA REDUTTASI:
ZINCO
POLIFENOLI
RIBOFLAVINA
CURCUMA
VITAMINE E INTEGRATORI:
VITAMINA C E D
OMEGA 3 E 6
TURMERICO
MELATONINA
FLAVONOIDI
CISTINA
METIONINA
ARGININA
PRP
BIOSTIMOLAZIONE TRICOLOGICA
IL TRAPIANTO DEI CAPELLI
Cosa si può fare contro la caduta dei capelli?
Il trapianto dei capelli è l'unica soluzione permanente disponibile per il ripristino dei capelli in pazienti con alopecia androgenetica.
Si tratta di un AUTOTRAPIANTO DEI CAPELLI, che prevede il prelievo dei bulbi di capelli sani localizzati nella regione non androgeno dipendente (regione occipitale) e il loro successivo innesto nelle aree androgeno dipendenti caratterizzate da diradamento dei capelli (regione frontale, temporale e del vertice).
In sostanza i capelli vengono prelevati da dietro e impiantati davanti per contrastare l'evoluzione della calvizie.
I capelli nuovi impiantati non andranno mai incontro a quel processo di miniaturizzazione, assottigliamento e diradamento che avviene invece per i capelli che originariamente si trovano in queste aree. Il motivo del differente comportamento dei capelli trapiantati rispetto a quelli originali, è legato al fatto che i capelli trapiantati mantengono le caratteristiche della sede di origine, quindi rimangono insensibili all'effetto degli ormoni androgeni.
Il Tricologo ha comunque il compito di preservare nel tempo i capelli originali (quelli non-trapiantati) anche dopo il trapianto, per evitare che nelle aree della calvizie rimangano solo i capelli trapiantati con un effetto estetico poco gradevole. Da qui l'importanza delle cure tricologiche dopo il trapianto.
Si tratta di un autotrapianto, cioè del trapianto di capelli appartenenti allo stesso paziente e non prelevati da altre persone (che andrebbero incontro ad una reazione di rigetto) o capelli finti (che andrebbero incontro ad una reazione infiammatoria molto grave).
La prima tecnica di autotrapianto dei capelli è nata negli anni '50 e si è gradualmente perfezionata sempre di più, arrivando ad ottenere capelli trapiantati cosi naturali da non essere distinguibili dai capelli originali ed esiti cicatriziali nelle sedi di prelievo praticalmente invisibili.
La Tecnica FUT di autotrapianto dei capelli (follicular unit transplantation, cioè trapianto dell'unità follicolare) prevede la raccolta dei bulbi da una striscia di cuoio capelluto lunga 8-14 cm e larga 1 cm prelevato dalla regione occipitale e l'impianto di un'unità follicolare alla volta.
La Tecnica FUE e micro-FUE di autotrapianto dei capelli (follicular unit extraction, cioè procedura di estrazione dell'unità follicolare), descritta per la prima volta nel 2002, prevede la raccolta di singole unità follicolari dal cuoio capelluto che vengono preparate per l'impianto diretto nella parte ricevente del cuoio capelluto. E' un processo che lascia poca cicatrice, crea un risultato molto naturale ed esteticamente gradevole e i pazienti hanno tempi di inattività minimi prima di ritornare alla normale attività.
Rimedi naturali
Il thè verde è un rimedio naturale utilizzato da sempre per combattere la calvizie, in quanto contiene sostanze ad azione antiossidante e antinfiammatoria (catechine).