Varicella
Malattia infettiva molto contagiosa, causata dal Virus Varicella Zoster (VZV), lo stesso virus che causa l'Herpes Zoster (o Fuoco di Sant'Antonio).
Il periodo di incubazione della varicella è di 2 settimane circa.
Il periodo di contagiosità della varicella inizia già durante la fase finale dell'incubazione, cioè qualche giorno prima della comparsa delle manifestazioni cutanee e prosegue per circa 1 settimana dopo l'inizio delle manifestazioni cutanee.
La varicella si manifesta con malessere, febbre e vescicole a evoluzione crostosa che interessano tutto il corpo (risparmiando palmi e piante ma interessando anche il cuoio capelluto) e il cavo orale. Le lesioni crostose sulla pelle rimangono alcune settimane.
Le cicatrici da varicella sono dovute alle lesioni che si infettano o che vengono grattate e interessano soprattutto il viso.
La varicella contratta da bambino ha un decorso estremamente favorevole.
La varicella in gravidanza può provocare la varicella congenita, molto grave per lo sviluppo del feto.
Esiste la vaccinazione da varicella, che possiede un'elevata capacità protettiva.
Malattia da graffio di gatto
Infezione cronica provocata da un batterio (Bartonella) trasmesso dal graffio del gatto (in genere cucciolo), frequente nei bambini, caratterizzata da una lesione localizzata in genere al braccio, associata a linfadenopatia regionale (al collo e all'ascella), che per l'andamento benigno e autorisolutivo generalmente non richiede terapia.
La malattia viene contagiata dall'animale all'uomo, ma non si diffonde tra gli esseri umani e una volta contratta, conferisce immunità permanente.
Si manifesta con una lesione generalmente localizzata sulla cute dell'avambraccio graffiato, dopo un periodo di incubazione di circa 10 giorni. In seguito compare una linfoadenopatia ascellare o laterocervicale reattiva.
Nella maggior parte dei pazienti si ha febbre e malessere generale. Grave è la rara encefalite, come conseguenza della disseminazione dell'infezione.
Impetigine
L'impetigine è un'infezione della pelle (piodermite) molto comune soprattutto tra i bambini e molto contagiosa, causata da batteri (stafilococchi o streptococchi), che si manifesta con bolle che si rompono formando croste.
Molto frequente nei climi caldo-umidi dell'estate, dove i batteri si sviluppano più facilmente. Palestre e piscine sovraffollate sono i luoghi ideali dove contagiarsi.
L'infezione viene trasmessa sia tramite contatto diretto con le mani, sia indirettamente tramite la biancheria e colpisce quindi più bambini della stessa famiglia o della comunità scolastica. Le mani favoriscono la diffuzione dell'infezione attraverso il grattamento. La scarsa igiene è sicuramente un fattore predisponente l'infezione.
Le narici, attraverso l'abitudine a "mettersi le dita nel naso", possono essere la fonte dell'infezione.
L'impetigine si manifesta pochi giorni dopo il contagio con lesioni vescico-bollose che si sviluppano su pelle arrossata, che rapidamente si rompono lasciando delle croste, configurando un aspetto simile alle "bruciature di sigaretta". Le zone di pelle colpite con maggior frequenza sono il volto (soprattutto attorno a naso e bocca), il collo e le mani.
Malgrado l'infezione della pelle, il paziente sta bene e non è febbrile. Le lesioni guariscono con la terapia mirata senza lasciare esiti cicatriziali; possono rimanere delle discromie cutanee, che comunque si risolvono.
L'impetigine è frequente nel neonato ed una volta aveva un elevato tasso di mortalità, ora invece grazie agli antibiotici mirati è una malattia che guarisce rapidamente.
Perché i bambini sono i più colpiti:
- la pelle del bambino ha uno strato superficiale più sottile, quindi è meno protetta;
- le ghiandole sebacee non sono ancora ben funzionanti, quindi il film idrolipidico superficiale di protezione è meno sviluppato;
- la pelle dei bambini ha spesso micro ferite superficiali che possono favorire la penetrazione dei microbi;
- i bambini vivono spesso a contatto tra loro, favorendo la diffusione della malattia;
- i bambini che soffrono di dermatite atopica sono più a rischio, in quanto la pelle secca e screpolata dei bambini atopici è più permeabile ai batteri e in quanto il prurito, molto comune in questi bambini, favorisce la diffusione dell'infezione tramite il grattamento.
Trattamento dell'impetigine
E' importante iniziare il prima possibile la terapia per evitare le rare ma molto gravi complicanze, la glomerulonefrite e la Staphylococcal Scalded Skin Sindrome (SSSS).
- antibiotico: la terapia antibiotica deve essere specifica, sia per bocca (penicillina), che locale applicando la crema anche 4-5 volte al giorno fino a completa guarigione; la sola terapia locale può essere riservata ai casi con poche lesioni;
- utilizzare un detergente disinfettante anche 2 volte al giorno per prevenire la diffusione del germe responsabile;
- lavare la biancheria ad alta temperatura;
- utilizzare asciugamani personali;
- tagliare ben corte le unghie.
Malattia | Impetigine | |
Agente eziologico |
Stafilococchi
Streptococchi
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Epidemiologia | Molto comune nei bambini | |
Trasmissione | Mani e biancheria | |
Contagiosità | Elevata | |
Incubazione | Pochi giorni | |
Aspetto clinico | Bolle e croste | |
Sedi | Volto | |
Sintomi | Scarso prurito | |
Complicanze |
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Rischi | Propagazione dell'infezione | |
Terapia | Antibiotica |
Crosta lattea
Dermatite seborroica del lattante
Herpes nel bambino
INFEZIONE DA HERPES SIMPLEX VIRUS
L’infezione da herpes simplex virus tipo 2 (HSV-2) si contrae con i rapporti sessuali e si manifesta principalmente negli ADOLESCENTI e nell’ADULTO nell’area genitale, causando l’herpes genitale.
L’infezione da HSV può essere primaria o ricorrente.
L’infezione primaria si manifesta nelle persone non-immuni, cioè in quelle persone che non hanno mai avuto contatti col virus, quindi si tratta della prima infezione di herpes simplex.
Dopo l’infezione primaria il virus non viene eliminato dall’organismo, ma rimane silente nei gangli nervosi, per poi riattivarsi e provocare una recidiva dell’infezione generalmente in caso di abbassamento delle difese immunitarie (per stress, esposizione al sole, febbre, influenza…).
L’infezione ricorrente si manifesta nelle persone immuni, cioè in quelle persone che hanno già gli anticorpi contro il virus in quanto ne sono già venuti in contatto e si manifesta con episodi ricorrenti che tipicamente sono sempre localizzati nella stessa area del corpo.
Herpes labiale (“Febbre delle labbra”)
Gengivostomatite erpetica
Congiuntivite erpetica
Herpes cutaneo
La cura dell’herpes:
La profilassi dell’herpes:
Vaccino per l’herpes:
INFEZIONE DA HERPES ZOSTER VIRUS (“Fuoco di Sant'Antonio”)
Sesta malattia
Esantema subitum
Roseola infantile
Malattia infettiva poco contagiosa, che colpisce bambini piccoli, di origine virale (alcuni herpes virus possono esserne la causa), che può manifestarsi dopo circa 1 settimana di incubazione con un episodio di febbre anche molto alta, alla quale segue un esantema simile alla rosolia che dura pochi giorni.
I virus più frequentemente in causa sono l'herpes virus tipo 6 e 7 (HHV-6 e HHV-7); la trasmissione dei virus avviene attraverso la saliva.
Questa malattia esantematica si manifesta prevalentemente nei bambini piccoli sotto i 3 anni di età e inizia con febbre alta che dura qualche giorno ed alla regressione della febbre compare un classico esantema cutaneo (con un tipico alone di vasocostrizione attorno alle singole lesioni) che inizialmente interessa il tronco, per poi diffondersi agli arti, al collo e al volto e che risolve spontaneamente in 2-3 giorni. Possono associarsi disturbi sistemici come l'irritabilità, la diarrea, la tosse, la linfoadenopatia cervicale, l'edema palpebrale. Frequente è l'enantema al cavo orale.
Le complicanze neurologiche (encefalite) sono rare.
La malattia generalmente non richiede trattamenti specifici, in quanto regredisce spontaneamente senza sequele.