Cheratosi attinica

 

cheratosi attinica

Cheratosi attiniche multiple del capillizio

Cheratosi solare

La cheratosi attinica o cheratosi solare è un tumore superficiale della pelle, che ancora non ha invaso i tessuti profondi. Tuttavia col tempo questa iniziale neoplasia, se non viene adeguatamente curata, può evolvere in una neoplasia maligna più aggressiva e pericolosa: il carcinoma spinocellulare.

Che cos'è la cheratosi attinica o cheratosi solare?

La cheratosi solare è una neoplasia in situ, cioè una lesione tumorale iniziale e ancora superficiale, in grado di trasformarsi in tempi variabili in un tumore maligno aggressivo e invasivo.
E' causata dall'esposizione cronica e ripetuta ai raggi ultravioletti (RUV), soprattutto del sole.

Si tratta di una patologia molto frequente, in particolare nei soggetti di razza caucasica e pelle chiara (fototipo I e II), che vivono in paesi soleggiati o ad elevate altitudini, che svolgono attività lavorativa all'aperto (contadini, marinai, alpinisti) oppure i cosiddetti "cultori del sole" (generalmente gli ultraquarantenni).


I soggetti affetti da cheratosi attiniche presentano spesso altre manifestazioni legate all'eccessiva esposizione solare: rughe, lentiggini solari e altre neoplasie legate al sole (come il basalioma).

Qual'è la causa della cheratosi attinica?

Il sole è la causa della cheratosi attinica,
Le radiazioni solari ripetute attivano un processo di Cancerizzazione che determina l'insorgenza di cheratosi attiniche dopo molti anni, anche quando il soggetto non si espone più al sole, in quanto la pelle mantiene un "effetto memoria".

La Cancerizzazione

La cancerizzazione è il processo di trasformazione di un tessuto non neoplastico in tessuto neoplastico.
Sulla pelle il principale fattore di Cancerizzazione è rappresentato dai raggi UV.
I raggi UV causano alterazioni del DNA a livello cutaneo, inducendo mutazioni con conseguente formazione del tumore.
 

L'eccessiva esposizione solare è associata alla formazione di tumori della pelle.

I sintomi della cheratosi attinica

La cheratosi attinica è una lesione superficiale della pelle che non determina una particolare sintomatologia, se non un lieve prurito spontaneo o lieve dolore alla digitopressione (ma solo nelle lesioni in fase più avanzata).
Il traumatismo della lesione può causare un sanguinamento (che non avviene mai spontaneamente).

Cheratosi attinica: soggetti a rischio

  • La cheratosi attinica è più frequente nei soggetti con carnagione chiara
    I soggetti con fototipo chiaro della pelle (fototipo I e II) hanno una minor protezione naturale della pelle nei confronti del sole, mentre i soggetti con pelle scura (fototipo III-VI) sono naturalmente più protetti.
    La cheratosi attinica è più frequente nei soggetti di razza Caucasica, rispetto agli Ispanici, Asiatici e Afroamericani, nei quali la cheratosi attinica è molto poco frequente.


Il fototipo è un sistema di classificazione della pelle basato sulla sua sensibilità al sole.
E' legato al tipo e alla quantità di pigmento melanico presente nella pelle (la melanina), che ne influenza il colore.

<< Leggi l'approfondimento sui fototipi della pelle >>

  • La cheratosi attinica è più frequente sulle "Terrazze solari" non protette della pelle:
    - cuoio capelluto dei CALVI
    - fronte
    - dorso naso
    - zigomi
    - orecchie
    - labbro inferiore (cheilite attinica)

    - lati del collo
    - decolletè
    - avambracci
    - dorso mani
    sono aree del corpo maggiormente esposte ai raggi UV del sole.
  • La cheratosi attinica è più frequente negli uomini che nelle donne, per la minor propensione dei maschi a proteggersi dal sole con creme solari e per la frequente calvizie che espone maggiormente la pelle ai raggi del sole.
  • La cheratosi attinica è più frequente nei soggetti che lavorano all'aperto (come giardinieri, agricoltori, marinai) o nei soggetti che praticano sport all'aperto (alpinisti, maestri di sci) e che pertanto sono maggiormente esposti ai danni solari.

Come si riconosce la cheratosi attinica

La cheratosi attinica si manifesta come una piccola chiazza eritematosa di 1-2 cm di diametro, che può ispessirsi e pigmentarsi.

la cheratosi attinica

Cheratosi attinica.

cheratosi solare

Cheratosi solare.

Cheratosi attinica ipercheratosica in evoluzione

 Cheratosi attinica ipercheratosica in evoluzione carcinomatosa.

Le cheratosi attiniche si manifestano prevalentemente negli ultraquarantenni, di fototipo chiaro, in aree fotoesposte, che si sono esposti ai raggi solari nel corso della vita (anche involontariamente nel corso del lavoro all'aperto) e tipicamente anche anni dopo che non si espongono più al sole, in quanto la pelle mantiene un "effetto memoria".

E' importante riconoscere in tempo le cheratosi attiniche per trattarle precocemente ed evitare che diventino un tumore invasivo.
 

Cheilite attinica

La cheratosi attinica si manifesta prevalentemente nelle aree maggiormente esposte al sole. Il labbro inferiore è una "Terrazza solare" del volto, in quanto molto esposto ai raggi solari. Quando la cheratosi attinica si manifesta alle labbra, viene definita cheilite attinica.
La cheilite attinica si localizza quasi eslusivamente al labbro inferiore, che è maggiormente esposto ai raggi solari rispetto al labbro superiore.
Nella cheilite attinica il rischio di evoluzione in un carcinoma invasivo è più elevato rispetto alle stesse lesioni localizzate in altre sedi. 

 Cheilite_attinica.jpgCheilite attinica
 

La diagnosi differenziale

La cheratosi attinica deve essere differenziata dalle lesioni tumori maligne (carcinoma spinocellulare) espressione della sua naturale evoluzione, in quanto il trattamento medico non è più sufficiente e richiede un trattamento chirurgico.
Va distinta anche dalla cheratosi seborroica, una lesione benigna che non ha il rischio di evolvere in un tumore maligno e che viene generalmente trattata diversamente (laserterapia).

Come viene fatta la diagnosi di cheratosi attinica

La cheratosi attinica è un tumore inizialmente poco visibile, che negli anni evolve verso un tumore invasivo gradualmente sempre più visibile.
Grazie alla Videodermatoscopia è possibile identificare precocemente anche le lesioni in una fase precoce.
Lo Specialista Dermatologo è in grado di analizzare i cambiamenti che la pelle manifesta in seguito all'esposizione ripetuta al sole, grazie all'uso del Videodermatoscopio.
Il Videodermatoscopio è un sofisticato strumento digitale che acquisisce le immagini delle lesioni della pelle tramite una specifica telecamera.
Questa tecnologia ha consentito di migliorare notevolmente la sensibilità diagnostica nei confronti delle lesioni tumorali della pelle, permettendo allo specialista Dermatologo di identificare precocemente lesioni tumorali e di intervenire con maggior anticipo rispetto al passato.
 
 videodermatoscopio
 
 Videodermatoscopio
 
Quando lo Specialista Dermatologo sospetta un'evoluzione della lesione in un tumore più aggressivo, può prelevare la lesione per eseguire un esame istologico (biopsia).
La Biopsia della cheratosi è un atto chirurgico che viene eseguito in anestesia locale e che consente di prelevare un campione della lesione o di asportare definitivamente l'intera lesione, per fare l'analisi istologica.
 

Come si forma la cheratosi attinica

La cheratosi attinica si forma in seguito all'esposizione prolungata ai raggi solari, che determina l'alterazione delle cellule dello strato superiore della pelle.
Le cellule alterate si moltiplicano nel tempo, arrivando a ispessire lo strato più superficiale della pelle (strato corneo).
Inizialmente si formano macchie sulla pelle di colore variabile dal rossastro al brunastro e a superficie ruvida e squamosa (questo ispessimento dello strato più superficiale della pelle viene percepito al tatto dal paziente, ma nelle fasi iniziali risulta molto poco visibile).
In seguito all'ispessimento continuo dello strato corneo, le lesioni acquisiscono un colore giallo-brunastro e un aspetto verrucoso (simile alla carta vetrata).
 
Si sviluppano cosi cheratosi attiniche singole oppure multiple su un ampio campo di cancerizzazione (come ad esempio l'intero cuoio capelluto dei calvi).

La cheratosi attinica si manifesta in particolare nelle aree fotoesposte: volto (soprattutto fronte, dorso naso, orecchie, guance), capillizio (soprattutto nei calvi – vedi foto in alto), avambracci e dorso mani


Nelle fasi iniziali la cheratosi attinica è poco visibile, mentre è apprezzabile al tatto come un'area della pelle a superficie ruvida, che in seguito aumenta gradualmente di dimensioni.

Le conseguenze della cheratosi attinica

La cheratosi attinica nel tempo evolve nel carcinoma spinocellulare, una neoplasia maligna molto aggressiva. Maggiore è il numero di cheratosi attiniche, maggiore è il rischio di evoluzione in carcinoma spinocellulare.


La cheratosi attinica è un campanello d'allarme.
Si sviluppa spesso su cute danneggiata dal sole, quindi deve allertare sul rischio di sviluppare altri tumori legati all'esposizione al sole.

La cura della cheratosi attinica

La cheratosi attinica viene curata in modi diversi:
  • col trattamento chirurgico (l'asportazione chirurgica completa consente di eseguire l'esame istologico di conferma, indispensabile in caso di dubbio clinico)
  • con la crioterapia con azoto liquido, con la laserterapia ablativa, con la diatermocoagulazione
  • con terapie mediche topiche
    • Acido salicilico
    • Diclofenac 3%
    • 5-Fluorouracile 5%
    • Imiquimod 5%
    • Ingenolo mebutato (non più utilizzato)

Le cheratosi attiniche possono essere curate con efficacia.

La prevenzione della cheratosi attiniche

- limitare l'esposizione solare
- evitare le scottature solari
- evitare le esposioni al sole nelle ore centrali della giornata
- utilizzare sempre schermi solari ad alto fattore protettivo
- rinnovare la crema solare nel corso della giornata
- utilizzare anche in città tutte le mattine una crema idratante con filtro solare
- utilizzare sempre un cappello protettivo in caso di calvizie
- autocontrollarsi periodicamente la pelle
- eseguire la visita dermatologica ogni anno
 

La prevenzione deve essere particolarmente scrupolosa nei soggetti con maggiori fattori di rischio.

Gli effetti del sole sulla pelle

Il sole sul nostro corpo ha sia effetti positivi che negativi. Gli effetti positivi del sole si hanno in caso di esposizione moderata, mentre gli effetti negativi insorgono quando l'esposizione è eccessiva e senza protezione.

Effetti positivi del sole

  • I raggi del sole intervengono positivamente stimolando la sintesi della vitamina D, molto importante per il nostro organismo e soprattutto per le ossa.
  • Il sole interviene anche influenzando il benessere della mente, in quanto favorisce il buon umore.
  • L'abbronzatura inoltre è ritenuta un elemento di attrazione.

Effetti negativi del sole

  • Photoaging o fotoinvecchiamento della pelle (invecchiamento precoce conseguente agli effetti dannosi dei raggi del sole).
  • Fotosensibilità (eccessiva reazione della pelle esposta ai raggi solari).
  • Dermatite attinica cronica (fotodermatosi immuno-mediata).
  • Dermatite fotoallergica da contatto (allergia cutanea provocata dalla luce solare che interagisce con una sostanza chimica applicata sulla pelle).
  • Malattie autoimmuni (Lupus eritematoso, Dermatomiosite, Sclerodermia).
  • Cancerogenesi (formazione di tumori delle pelle come Cheratosi attiniche, Basaliomi, Spinaliomi, Melanomi).
  • Immunodepressione 

Effetti positivi dei raggi UV sulla cute

I raggi ultravioletti del sole o delle lampade medicali vengono utilizzati per la terapia di malattie della pelle:
  • Psoriasi
  • Dermatite seborroica
  • Dermatite atopica
  • Vitiligine (UVB a banda stretta)
La cheratosi attinica è provocata sia dalla luce solare naturale che artificiale.

La maggior parte delle radiazioni UV non viene filtrate dalle nuvole, pertanto il danno attinico può svilupparsi anche nelle giornate di tempo brutto.

Le conseguenze dell'esposizione al sole

La pelle esposta al sole per anni in modo eccessivo, può causare conseguenze spiacevoli (come l'invecchiamento precoce della pelle), ma anche causare conseguenze pericolose (come i tumori della pelle, ad esempio la cheratosi attinica).
Le cheratosi attiniche non si sviluppano solo nel periodo in cui la pelle viene esposta ai raggi solari, ma si sviluppano soprattutto dopo che la pelle ha "assorbito e accumulato" per anni i danni da raggi ultravioletti, anche se non ne viene più esposta.

Come esporsi correttamente al sole

  • adattare progressivamente la pelle all'esposizione solare
  • evitare bagni di sole eccessivi e troppo prolungati
  • evitare l'esposizione solare nelle ore centrali della giornata (11.00-15.00) in cui i raggi solari sono più forti
  • sfruttare l'ombra che consente comunque di abbronzarsi in quanto filtra una parte dei raggi solari
  • evitare i raggi UV artificiali (solarium), che sono vietati sotto i 18 anni
  • proteggere bene il capillizio in presenza di calvizie anche iniziale
  • sfruttare l'abbigliamento protettivo leggero per una protezione molto efficace
  • utilizzare creme protettive solari con elevato fattore di protezione
  • avere cura di proteggere bene le "terrazze della pelle" con un fattore protettivo più alto del resto della pelle
  • ripetere l'applicazione delle creme solari (soprattutto in caso di sudorazione e bagni in acqua)
  • considerare che alcune superfici riflettono i raggio solari aumentandone gli effetti dannosi (acqua, neve, sabbia)
  • alcuni farmaci possono aumentare la sensibilità della pelle nei confronti dei raggi solari
  • evitare l'uso di deodoranti o profumi sulla pelle durante l'esposizione solare 

Nonostante il trattamento efficace delle cheratosi attiniche, altre lesioni possono ripresentarsi, pertanto si raccomandano regolari controlli dermatologici.

 
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minervaLink alla banca dati Minerva che riporta gli articoli scientifici pubblicati sull'argomento ad opera dei medici dello studio Ghislanzoni. Micosi fungoide con aspetto istologico di reticulosi pagetoide
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Linfoma T primitivo cutaneo a grandi cellule CD30+ associato a parapsoriasi a piccole chiazze
Gambini D., Ghislanzoni M., Alessi E., Berti E.
Giornale Italiano di Dermatologia e Venereologia 2000 Dicembre;135(6):683-6.

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